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Raw food: la dieta crudista

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Raw food: che cos'è la dieta crudista

La cruda verità. Moda alimentare nata negli Stati Uniti ma, oserei dire, antica come il mondo. Il raw food o crudismo è spesso associato al termine “igienismo” per far intendere uno stile alimentare sano e naturale. Volevo anticipare che cibo crudo non significa per forza vegano, ma diciamo che è lo stile alimentare che più gli si addice. Sicuramente i nostri antenati, non conoscendo le pentole inox, se la sono cavata come potevano... e noi siamo ancora qua!

Perché mangiare crudo?

La ragione principale è che la cottura sopra i 45° gradi provoca :

  • La degradazione degli enzimi digestivi. Questo provoca un gran dispendio di energia da parte del nostro organismo per digerire il cibo (ecco perché spesso si consigliano le “combinazioni alimentari”) e con il tempo il meccanismo si rallenta sempre di più causando i classici problemi del disagio post prandiale (vedi cinghiale sopra lo stomaco).
  • Distruzione della gran parte delle vitamine.
  • Cambiamento del ph dei cibi acidificandoli.
  • Conversione dei minerali da organici a inorganici (vi ricordate il mio primo articolo?), rendendoli molto più difficili da assorbire.
  • Distrugge la forza vitale (lo so che sembra strano). L’esempio è la mela raccolta acerba che però continuerà a maturare e invece la mela cotta si decomporrà dopo pochi giorni.

dieta crudista

Raw food: benefici del crudismo

I sostenitori della cucina crudista lo sbandierano, e giudicando il fatto che si mangi molta frutta e verdura, non possiamo dire il contrario. La nostra cultura, fatta di lasagne e arrosto della domenica, di allevamenti intensivi e sfruttamento, fa un po’ fatica ad accettare questa “moda”. Spesso la si associa ad un periodo “detox”  durante il quale ci si purifica ed il fisico si rigenera , eliminando cibi confezionati, carne e biscotti di Banderas dentro  la dispensa.

Dieta crudista: cosa si mangia

Non solo semi, frutta raccolta dall’albero ed erba del giardino (magari del vicino..). negli ultimi tempi sono sorti un’infinità di ristoranti raw food. In giro per il web si trovano tantissime ricette colorate e ci sono siti internet dedicati alla vendita di prodotti raw.

Insomma, per i temerari, per chi è alla moda (o chi antico come la pietra), per chi ama il natural, la voglia di fare un passo indietro e tornare ad assaporare la semplicità, spero di averlo incuriosito un po’. Il raw food potrebbe essere interessante ed una scoperta anche per la gola.

Ginnastica pre parto e post gravidanza: cosa è meglio fare

ginnastica post parto

ginnastica pre parto

Ginnastica pre parto

La donna in gravidanza è in sostanza un “atleta” da allenare in preparazione del parto, è infatti necessario presentarsi in perfette condizioni psico-fisiche per il lieto evento. Per ottenere una buona condizione generale è quindi fondamentale seguire un programma di allenamento specifico che comprende sport in gravidanza e ginnastica pre parto specifica. Il parto prevede un sforzo psico-fisico intenso con un notevole dispendio energetico, che mette a dura prova le capacità della donna, per questo la ginnastica pre parto risulta fondamentale.

Anche se non è la prima gravidanza per ogni donna è importante frequentare un corso di ginnastica pre parto per avere l’occasione di incontrare altre donne gravide che condividono la stessa esperienza e proprio  tramite l’esperienza comune sarà possibile acquisire maggiori conoscenze. Può essere interessante e produttivo coinvolgere in queste attività anche il partner, sia durante il corso di accompagnamento alla nascita sia durante gli allenamenti. E’ buona norma indossare abbigliamento comodo in tessuto naturale. La musica da utilizzare durante la ginnastica deve essere rilassante tipo la new age o classica, ovviamente ricordandosi di tenere il cellulare senza suoneria, per evitare distrazioni inutili.

La ginnastica pre parto può essere effettuata fino al 9° mese, dal 7° mese è però preferibile eseguire gli esercizi da seduti o da proni per non pesare sulla parete addominale e già dal 4° mese è meglio evitare la posizione supina.

ginnastica post parto

Ginnastica post parto

La ginnastica post parto ha obiettivi leggermente diversi rispetto la ginnastica pre parto. Questo perché durante la gravidanza la donna ha subito dei cambiamenti graduali nel fisico, nelle emozioni e negli atteggiamenti. Nel giro di poche ore dalla nascita comincia una nuova serie di cambiamenti. Alcuni di questi tendono a riportare il fisico allo stato precedente alla gravidanza, mentre altri lo aiutano a fornire il necessario sostentamento per il bambino.

Gli effetti di questi cambiamenti possono durare fino a cinque mesi dopo il parto e provocare anche dolori, specialmente articolari, alla colonna vertebrale e al bacino, estendendosi a volte fino alle natiche o alle gambe. Anche la sinfisi pubica può dare problemi. Per tali motivi è bene praticare attività fisica anche dopo il parto,  per facilitare il recupero funzionale e tornare con gioia alla vita di tutti i giorni.

Gravidanza: i cambiamenti psicologici

gravidanza

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L’approccio mentale dalla gravidanza al post parto

La gravidanza prima ancora che un cambiamento fisico è una modificazione a livello psicologico, dona gioia e benessere; ma questo status però porta anche a dei problemi esistenziali del tipo: come sta il bambino? Cresce bene? Riuscirò a portare a termine la gravidanza? Sarò una brava madre?

Il primo trimestre

Nel primo trimestre di gravidanza possono insorgere anche nelle donne più equilibrate preoccupazioni relative alla perdita della forma fisica. Ogni donna ha una propria attitudine a percepire la gravidanza, e tale percezione è puramente soggettiva. Alcune donne sono predisposte alla gravidanza, altre meno. Le ultime vanno incontro a problemi tipo: debolezza, inappetenza, nausea, vomito, sbalzi d’umore.

Il secondo trimestre

Il secondo trimestre di gravidanza è caratterizzato dai soliti sbalzi d’umore, con continui passaggi dall’euforia alla depressione. Questo trimestre è meno impegnativo da affrontare rispetto al primo, le difficoltà iniziali di adattamento sono ormai superate.

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Il terzo trimestre

L’ultimo trimestre di gravidanza è il più difficile in quanto caratterizzato da pesantezza, spossatezza, affaticamento. Oltre ai problemi fisici subentrano anche la paura per il parto e la preoccupazione di non essere all’altezza nel ruolo di madre.

Il momento del parto

Il miglioramento della percezione corporea maturata durante la gravidanza, grazie anche allo sport e ginnastica praticata, aiuta la donna ad affrontare nel modo giusto il parto. La presa di coscienza della meccanica respiratoria e delle contrazioni muscolari contribuisce ad affrontare il travaglio di parto in modo consapevole.

Le neo mamme abituate al movimento hanno un approccio più dinamico e positivo, meglio tollerante rispetto alle difficoltà del puerperio quali: carenza di sonno, modificazione nei ritmi giornalieri e la sensazione di tristezza tipica del post parto. Ogni donna aspira a riprendere in fretta la forma fisica, non solo per un mero senso estetico, ma per riacquisire il benessere psicofisico.

Sport in gravidanza: gli accessori indispensabili

sport in gravidanza accessori

sport in gravidanza accessori

Sport in gravidanza: gli accessori

Quando una futura mamma decide di praticare attività fisica (intesa come sport o ginnastica pre parto), si rendono indispensabili alcuni accessori per rendere la seduta di allenamento “confortevole”, sia in palestra che in ambiente familiare. Ecco qui di seguito un elenco delle cose indispensabili che non dovrebbero mai mancare ad un fit mamma:

  • Acqua, bevande idrosaline o succo di frutta;
  • Tappetino ginnico;
  • Asciugamani;
  • Manubri leggeri, nel caso in cui non ne abbiate utilizzate delle bottigliette d’acqua o riempitele di sabbia per ottenere carichi differenti ( sempre sotto guida di un esperto )
  • Elastici;
  • Audio CD e mp3 con la musica rilassante (new age, ambient, classica);
  • Abbigliamento comodo;
  • Una fitball;
  • Cuscini di varie misure;
  • Specchio grande.

Tra gli accessori è stato menzionato lo specchio, perché le future mamme che praticano attività fisica hanno così modo di poter controllare la postura nei vari esercizi in assenza di un partner o istruttore (personal trainer che si occupa di ginnastica in gravidanza).

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Sport in gravidanza: quali cambiamenti

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Sport in gravidanza: i cambiamenti

Tra i mille dubbi che invadono la mente della futura mamma c'è quello relativo allo sport in gravidanza. Quando la donna rimane incinta inizia un periodo di forti cambiamenti sia fisici che mentali. All’inizio molte fanno fatica ad adeguarsi a tutto questo; purtroppo le scarse conoscenze ed informazioni che vengono recepite da principio, portano la futura madre a stare “sotto una campana di vetro” e rinunciare anche ad attività benefiche, quali sport all'aria aperta o al chiuso, per lei ed il futuro bambino. Una gravidanza consapevole inizia attorno alla sesta settimana, ma il corpo lavora e modifica biochimicamente e metabolicamente le sue abitudini da subito. Cerchiamo insieme di capire quali sono i cambiamenti che fanno parte del periodo gestazionale e nello specifico quali sport per la mamma come esercizi e ginnastica in gravidanza siano più consigliati.

Durante i 9 mesi il corpo della donna è in continuo mutamento, modifica la sua struttura e i vari sistemi si adattano per meglio accogliere la maturazione fetale. Subito dopo la fecondazione l’ovulo transita nell’utero e consolida la gravidanza. Nausea, stress, irrigidimento del seno, sono i possibili sintomi che insorgono dopo la fecondazione; molto spesso però c’è solo la sensazione che qualcosa stia cambiando. Il metabolismo, il sistema cardiocircolatorio, l’equilibrio idrosalino, le secrezioni ormonali, la termoregolazione, l’apparato muscolo-scheletrico ed ancora il triangolo genitale, le zone pelvica e addominale muteranno per tutto il periodo gestazionale. Come dicevo prima le informazioni che riceve la futura madre sui possibili sintomi, cambiamenti e sport in gravidanza sono fondamentali. Essere a conoscenza di tali mutamenti fisiologici apre la mente riguardo a tutto ciò che accade durante la gravidanza.

Capita spesso, ad esempio, che venga consigliato alle donne che hanno appena iniziato la gravidanza di astenersi dallo sport, di non sollevare pesi, di non sforzarsi, di non lavorare, adducendo la scusa che la zona pelvica se stressata  può portare a incontinenza, abbassamento degli organi interni, al parto prematuro; non sono pochi anche quelli che dicono che si potrebbe perdere il bambino. Molte donne non si accorgono del loro stato interessante e prendono farmaci, fanno lavori pesanti o bevono alcolici nelle prime settimane eppure la loro gravidanza procede senza rischi. Il pavimento pelvico è composto da muscoli (vedi articolo) e come tali, se sviluppati, faciliteranno anche il parto. Un corpo poco allenato sopporterà peggio il “peso” della gravidanza. Capiamo quindi cosa non si può fare in gravidanza e, al contrario, quale attività fisica in gravidanza è concessa.

ginnastica in gravidanza

Gravidanza: cambiamenti fisici

Vediamo in questa prima parte cosa succede all’interno del nostro corpo dal momento in cui un’altra vita inizia a crescerci dentro. Il sistema cardiocircolatorio deve fornire una prestazione di circa il 25% superiore rispetto al normale, per garantire al feto ossigeno e sostanze nutritive necessarie per il sostentamento per la formazione e la crescita dei vari tessuti. L’esercizio fisico in gravidanza migliora il rendimento del sistema cardiocircolatorio. Anche i vasi sanguigni si modificano, con conseguente dilatazione di questi che facilita la comparsa delle varici alle gambe e la diminuzione resistenza vascolare periferica. L’attività fisica in gravidanza anche in questi casi è utile perché rinforza le pareti dei vasi, migliorando il ritorno venoso e prevenendo la formazione di varici ed emorroidi.

A partire dal secondo trimestre di gravidanza la meccanica respiratoria subisce dei cambiamenti, diventando difficoltosa, affannosa, con conseguente aumento del volume respiratorio e diminuzione della riserva d’aria. Il diaframma infatti subisce uno spostamento verso l’alto, sospinto da un ingrossamento dell’utero che sposta gli altri organi interni. Questa variazione interna alla gabbia toracica limita l’estensibilità dei lobi polmonari. Le costole si adattano a questa variazione traslando lateralmente e anteriormente, favorendo una meccanica respiratoria quasi prevalentemente toracica. Essendo mutata la meccanica respiratoria, il corpo ha bisogno di un apporto di ossigeno maggiore di circa un 20%, soprattutto verso l’ultimo trimestre di gravidanza.

Un allenamento in gravidanza incentrato sulla resistenza, apporta delle facilitazioni, riducendo la frequenza respiratoria e accrescendo la capacità polmonare. Questo miglioramento nella meccanica respiratoria è dovuto ad un potenziamento dei muscoli respiratori quali: gli intercostali, gli addominali e il diaframma. La futura mamma fisicamente attiva, sostiene meglio gli sforzi quotidiani, usufruendo di un maggiore apporto di aria garantito da una muscolatura respiratoria che si è adattata grazie all’attività fisica. Tenendo presente che l’organismo soddisfa dapprima le esigenze della mamma e solo successivamente quelle del feto, bisogna fare molta attenzione, perché un esercizio fisico troppo intenso può ridurre drasticamente l’apporto di ossigeno agli organi ed al feto.

esercizi in gravidanza

I liquidi e i nutrienti vengono forniti dal sangue della mamma alla placenta, assicurandone così al feto un giusto apporto e facilitando un ritorno di prodotti di scarto alla donna. Tale scambio di liquidi verso la fine della gravidanza è di circa 4 litri all’ora. La donna, per tali motivi, durante la gravidanza necessita di un aumento dell’introito di liquidi pari a circa 6 litri al giorno. Durante la gravidanza molte donne subiscono dei lievi sbalzi della temperatura corporea indotti dall’ormone riproduttivo femminile, il progesterone. Per proteggere il bambino da questi sbalzi termici, il corpo crea un sistema tampone, un meccanismo preservativo che assorbe una maggiore quantità di liquidi dal tessuto connettivo, modificando di conseguenza la capacità del corpo della donna di cedere  calore. Il feto rappresenta una fonte di calore aggiuntiva e di conseguenza la mamma risulta spesso accaldata e suda facilmente per abbassare la temperatura corporea.

Successivamente alla fecondazione dell’ovulo si verificano nel corpo della donna delle modificazioni funzionali regolate da ormoni. In primis il progesterone viene prodotto dalle ovaie per consolidare la gravidanza e come gli altri ormoni placentari, soprattutto nei primi 4 mesi, contribuisce al mantenimento della gravidanza e predispone la produzione del latte. Per creare spazio per il feto, nel corpo materno e facilitare il successivo passaggio nel canale della nascita, l’ormone relaxina causa un rilassamento e un ammorbidimento di tutte le strutture muscolari e tissutali. La relaxina provoca anche un rallentamento della motilità digestiva, causando a volte disturbi dell’apparato digerente e stitichezza. La distribuzione giornaliera delle secrezioni ormonali è ciclica, e avviene a ondate, il che può provocare grandi sbalzi di umore, affaticamento e cali di concentrazione. Una regolare attività fisica in gravidanza può compensare questi fenomeni aiutando l’organismo ad adattarsi rapidamente ed efficacemente a questi sbalzi ormonali.

Una carenza di movimento causa (o peggiora) dolori alla schiena che sommati alle modificazioni funzionali, ormonali e metaboliche alterano il sistema muscolo scheletrico. Ne consegue una posizione nociva del corpo a carico dei dischi intervertebrali (vedi l’iperlordosi). L’attività motoria in gravidanza contrasta questi fenomeni potenziando i distretti muscolari deficitari e compensando gli squilibri posturali. Una muscolatura dorsale più robusta permette alla donna di ridurre le algie vertebrali dovute all’aumento del peso, all’aumento delle ghiandole mammarie e della pancia. Una muscolatura allenata garantisce anche un miglior smaltimento dei depositi di liquidi e dei prodotti di scarto del metabolismo.

camminare in gravidanza

Il ventre va ingrossando durante la gravidanza e gli addominali si dilatano per fare posto al bambino, ma se sufficientemente tonici, proteggono l’addome dalla distasi del retto (separazione del retto addominale) prevenendo anche la rottura della sinfisi pubica (cartilagine tra le ossa del pube). Oltre a quanto detto è importante mantenere una buona tonicità addominale per prevenire il rischio di pubalgie o ernie ombelicali già prima della gravidanza. Prepararsi alla dilatazione necessaria per il parto implica l’allontanamento delle giunzioni che compongono il bacino, grazie all’azione degli ormoni descritti in precedenza. Il bacino ed il ventre materno diventano una vera e propria culla per il nascituro e devono per questo essere ampi dato che nelle ultime fasi della gravidanza il peso dell’utero passa dai normali 40-70g a 1000-1500g, venendo sospinto verso l’alto nella cavità addominale arrivando a toccare con il fundus l’arco costale.

Per ultimo (ma non ultimo) il pavimento pelvico. Esso forma l’estremità inferiore della zona addominale e assomiglia a un reticolo disposto su piani diversi. Dalla posizione eretta gli organi interni compreso l’utero poggiano sul pavimento pelvico che svolge una funzione di sostegno e di ancoraggio strutturale. Il pavimento pelvico lavora come stabilizzatore e come supporto, ed il suo nemico più grande è proprio la forza di gravità. L’utero, la placenta, il liquido amniotico, il feto, premono sempre più sul pavimento pelvico, che risulta limitato nelle sue funzioni, incrementando fino al termine della gravidanza; controlla inoltre i movimenti di apertura e chiusura dell’uretra, della vagina, e del retto. Con un pavimento pelvico più tonico ed elastico sarà più semplice ottenere il rilassamento muscolare necessario nel travaglio di parto avendo così un guarigione più rapida delle eventuali lesioni (lacerazione del perineo). Una ipotonia a livello della muscolatura pelvica può essere causa di incontinenza, dolori alla schiena, di disturbi al basso ventre e prolasso dell’utero. Per questi motivi è importante tonificare prima (e poi) con esercizi specifici: esercizi di Kegel.

La gravidanza prima ancora che una modificazione fisica è una modificazione a livello psicologico che può donare pace e benessere come suscitare ansia e preoccupazioni. Nel primo trimestre di gravidanza possono insorgere preoccupazioni relative alla perdita della forma fisica. Ogni donna ha una propria attitudine a percepire la gravidanza e tale percezione è soggettiva. Alcune donne sono predisposte alla gravidanza, altre meno. Le donne meno predisposte vanno incontro a problemi tipo: debolezza, inappetenza, nausea, vomito, sbalzi d’umore. Nei mesi che passano l’attenzione rivolta alla salute del feto è prioritaria su tutto. Le future mamme che lavorano fino agli ultimi mesi prima del parto, possono soffrire la stanchezza e sonnolenza, mentre le donne che riescono a stare a casa da subito possono soffrire i momenti di solitudine e sentirsi a disagio. Il tutto va migliorando col passare del tempo quando i preparativi pre-nascita ed il parto poi, riportano la donna alla propria dimensione, nuova e bellissima!

palestra in gravidanza

Le neo mamme abituate al movimento ed a fare sport hanno un approccio più dinamico e positivo, meglio tollerante rispetto alle difficoltà del puerperio quali: carenza di sonno, modificazione nei ritmi giornalieri e la sensazione di tristezza tipica del post parto. Ogni donna aspira a tornare in forma dopo il parto, non solo per un mero senso estetico, ma per riacquisire un benessere psicofisico. Nel prossimo articolo vedremo quale tipo di sport sia adeguato alla futura mamma e quali siano i consigli più utili da appuntarsi (sempre in situazioni di assenza di complicanze e mai in sostituzione al medico).

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