Allenamento

Non riesco a dimagrire con l’allenamento, perché?

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Perché non dimagrisco con l’allenamento

Spesso ci chiediamo “perché non dimagrisco nonostante l’allenamento?”. Vediamo di capire quali sono le cause e in che modo allenarsi correttamente.

Chi è solito allenarsi fatica a staccare la spina anche per qualche giorno. L’allenamento si sa essere uno stress per il corpo, ma al tempo stesso il movimento libera endorfine nel  cervello.

  • Endorfina: esistono, o meglio, si conoscono 4 tipologie di endorfine “alfa-beta-gamma-delta”, sintetizzate nell’ipofisi, surreni ed in alcuni tratti dell’apparato digerente. Sono peptidi che hanno i propri recettori situati nel cervello (per lo più nelle aree deputate al dolore) che oltre ad aumentare la tolleranza al dolore sono coinvolte: nella regolazione del Ciclo mestruale – secrezione di ormoni come GH, prolattina, catecolamine, cortisolo – nella sensazione di benessere dopo un rapporto sessuale – controllo dell’appetito – termoregolazione e sonno. Tenete a mente questo piccolo paragrafo!

La sintesi di endorfine (beta) aumenta, se pur in maniera soggettiva,  in risposta all’allenamento fisico. Ciò spiega quella sensazione di euforia, benessere, riduzione di ansia e di appetito che insorgono subito dopo essersi allenati. Un altro effetto potente che percepiamo è la ridotta percezione del dolore, ecco la tolleranza alla fatica prolungata (ma questo è un altro argomento). Ed ecco che, come la cioccolata, lo sport induce dipendenza.. e noi lo sappiamo bene!

allenamento

Il riposo

Maggiore è l’intensità del lavoro, maggiore dovrà essere il tempo di recupero. Chi pratica sport conosce perfettamente i meccanismi del sovrallenamento:

  • Stanchezza cronica
  • Depressione e alterazioni dell’umore
  • Dolori tendinei ed articolari
  • Inappetenza o aumento dell’appetito
  • Calo delle motivazioni
  • Insonnia
  • Accelerazioni del battito cardiaco
  • Problemi gastrici

Il cortisolo è definito l’ormone dello stress in quanto viene prodotto dall’organismo in condizioni stressanti o quando viene a mancare l’omeostasi (equilibrio cellulare con l’ambiente). L’attività del cortisolo riduce le capacità fisiche, favorisce la ritenzione idrica, catabolizza massa muscolare, favorisce l’accumulo di grasso, porta a stanchezza cronica e determina insulinemia. Un disastro! Addirittura c’è chi asserisce che il riposo possa essere saltato. E’ tutto soggettivo vero. Ma allora siamo davvero capaci di ascoltarci?

allenamento riposo

Allenamento “flessibile”

Quanto descritto sembra di facile risoluzione: riposo, una giornata o settimana di stop dagli allenamenti, prendere un multivitaminico e siamo pronti. Davvero funziona così? Quante volte mi sento dire, oppure ho vissuto io stessa, periodi in cui non calava il peso nonostante la dieta.. allora fai la reverse diet, cambio scheda, cambio pt, cambio palestra e amicizie.. ma niente! Tornando al discorso delle endorfine abbiamo la risposta. E’ diventata famosa e sta spopolando la dieta flessibile proprio perché si riesce a portare avanti ed a lungo termine un approccio alimentare che rientra negli obiettivi ed è fattibile dal punto di vista sociale e psicologico. Tutto ciò si riscontra anche nel fisico. Cambiare spesso, non seguire uno schema rigido e fare i dovuti periodi di riposo, porta notevoli vantaggi. Al mio rientro dalle ferie, tutte le volte che andavo in ferie e mi rilassavo dormendo, mangiando e non pensando a gare che tanto non dovevo sostenere, perdevo 2-3 kg. Liquidi ovviamente, non si può perdere massa in un lasso di tempo così breve. Non era solo la bilancia (che non conta niente ricordiamocelo!), ero io che rientravo a casa diversa, rilassata, riposata. Ecco che gli addominali tornavano a farsi vedere, mangiavo il triplo, riapprocciavo alla palestra in maniera molto soft. Lo specchio ed i vestiti calzavano sempre meglio. Cosa succedeva? Ero felice, in pace con me stessa,  la % di massa magra era ottima; tutto questo ascoltandomi.

perchè non dimagrisco

Cosa dedurre

Le variazioni ormonali nelle donne mutano il corpo ed il carattere! Spesso il conteggio calorico diventa un’ossessione (stress per la mente), la restrizione da carboidrati fa innervosire e perdere il controllo, sopratutto nei giorni “sbagliati” del mese. L’accumulo di liquidi, conseguente all’allenamento (con i pesi), fa andare nel panico e manda in tilt il gentil sesso (e non solo). Ho continue richieste di aiuto da parte di ragazze in amenorrea o che mi chiedono “pozioni magiche” di erbe o diete o schede. La cosa fondamentale da tenere a mente è che siamo tutti diversi. Non considerando in questo discorso chi ha obiettivi come gare o sfilate, la maggior parte delle persone atletiche, che amano lo sport, deve approcciarsi al fitness con naturalezza ed elasticità. Ci vogliono anni per capire come funziona il nostro corpo a determinati stimoli.

Le ferie sono una parentesi nell’arco dell’anno di uno sportivo/a, proprio per questo, quando i risultati iniziano a scarseggiare, dobbiamo essere capaci di mettere da parte la split e la dieta ferrea perché non succede niente se rallentiamo e ristabiliamo l’equilibrio, anzi: minimo sforzo massimo risultato. Un approccio flessibile all’allenamento, in persone già allenate, escludendo neofiti o chi deve intraprendere un percorso specifico e complesso,  porta grandi risultati. Il riposo forzato in un periodo dove invece si è carichi possiamo slittarlo a quando lo stress del lavoro, della famiglia, del cambio di stagione ci appesantisce sotto tutti i punti di vista. Impariamo a non confrontarci sempre, anche in cose così soggettive, ciò che va bene per un individuo (che sia una dieta o una scheda) non è detto che vada bene per un altro. Molte indagini, esami specifici del sangue per tracciare eventuali carenze, non fanno parte della routine di chi si allena per puro piacere, questo fa intendere che variazioni intrinseche restino sconosciute a noi ma che si facciano sentire in altre maniere.

Allora, la cosa più saggia che possiamo fare per noi, il nostro corpo e la nostra salute è conoscere innanzitutto la nostra alimentazione, il valore biologico dei nutrienti i cibi ad alto valore nutrizionale, come ci alleniamo ma soprattutto noi, conoscere noi stessi ed imparare ad ascoltare i propri ritmi e variazioni. Non vuole essere un inneggiare al nulla fare, ma sapersi gestire in un arco di tempo che non è una settimana, mese o l’anno solare, ma una vita intera. Saper ritrovare l’omeostasi in qualsiasi momento e davanti a qualsiasi variazione, senza chiedere a terzi il da farsi o leggere su google la soluzione più veloce.

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